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Ciao Gabriele…

Speravo fossi un miracolo.  La tua testardaggine. La tua età, la tua curiosità.  I tuoi fumetti…
Ma rimani un miracolo! Un abbraccio!

Ciao Gabriele

Ho provato a trattare tutto quello che mi ha indicato. Lo sconcerto (poi alla zia dopo l’intervento è stata fatta una diagnosi di guarigione, solo radioterapia per stare tranquilli), l’angoscia, l’abbandono, la paura di perdere il mio compagno. Ho trattato anche l’ansia fortissima che avevo mentre aspettavo nella sala d’attesa del veterinario mentre il gatto di mia madre veniva operato ad un occhio. Li ha davvero funzionato il fastreset. Ho esaminato la sensazione che avvertivo, l’utilità che poteva avere e ho detto mentalmente: Questa mia paura, terrore, angocia che m’immobilizza, che vuole evitarmi di affrontare situazioni difficili…..  SHIFT   poi frase di rilascio: lascio andare questa sensazione di ansia angoscia che immobilizzandomi vuole evitarmi di affrontre situazioni difficili. Shift.  Poi mi sono comunque ringraziata. Ho avuto subito un sorrido enorme, sentendo che quella paura era delettata. Infatti poi alla fine dell’intervento sono riuscita ad entrare nello studio e ascoltare con attenzione le indicazione del veterinario sul post operatorio.
Purtroppo però l’ansia si scatena in vari modi, Riconosco quella matrioska di cui parlava nel libro. Riesco a trattare qualche argomento e poi ecco nuovamente l’ansia che mi colpisce in altro modo. Mentre sono dal parrucchiere con mia mamma (cosa che mi faceva paura.. non voglio prendere impegni..gli impegni mi terrorizzano) ho dovuto fare lo shift almeno 4 volte in 2 ore. Poi è andata via. Sto continuando l’attività fisica , yoga vinyasa che mi fa scaricare molto, e cerco di continuare ad uscire e non fermarmi anche se ogni tanto sono ansiosa. A volte l’ansia mi attanaglia la gola con l’ormai famigliare bolo isterico. Ho tutto il giorno una tossettina isterica e mangio caramelle per sciogliere le tensioni. Mi sento un pò sopraffatta. Ho paura. Ieri sera dopo il parrucchiere ero avvilita. Una giornata bella l’avevo trasformata in un piccolo incubo. Non voglio continuare così. Ho troppe cose dentro che mi stanno macerando e lo psicoterapeuta che mi ha seguito per anni l’ho lasciato perchè era troppo provocatorio e invece di farmi stare meglio mi scatenava delle ansie assurde. Ovviamente il suo lavoro era di scatenare reazioni, ma queste mi stavano terrorizzando. Ha messo in dubbio l’amore per il mio compagno, cosa he mi ha aiutato a capire che con lui invece voglio restarci. non mi ha aiutato ad affrontare la morte di mio padre due anni fa. Il trauma per un aborto … e pensare che cercavo di avere un figlio da anni. La mia autostima è caduta a terra… ora che anche il lavoro sta diventando meno sicuro, mi sento in bilico immersa nelle mie paure. Paura del futuro, paura di me stessa di fronte alle difficoltà, paura di perdere mia madre, paura…. in generale… paure che vengono fuori come funghi, mentre io vorrei solo essere serena e godermi tutto ciò che fa parte della mia vita, prendendo le cose con una mente serena. Anche le cose difficili. Non so che fare.

Va beeeeene…

Mi sembra che in un tempo così lungo, come dall’ultimo post, sia venuto il momento di ritornare.

Sto pensando ad un cosa differente. La verità è che ho bisogno di aiuto. Ho bisogno di psicoterapia. Ma non posso permettermela. Così sto pensando di scrivere qui, dei miei pensieri, delle mie paure, della mia attuale vita, dell’amore per lo yoga… dei miei progressi.

Passo periodi con umore alto e indipendenza emotiva, poi accade qualcosa ed ecco il tracollo. Possono essere stupidaggini, come cose gravii, ma non ho più l’equilibrio di prima. Ho paura di tutto, mi sto chiudendo in me stessa. Ho una soglia di vigliaccheria molto alta.

Non voglio essere così, voglio tornare quella di prima malgrado mi sembri che il mondo giri così velocemente da cercare di buttarmi giù dalla giostra.

La vita sta andando molto velocemente e mi sembra di essere ferma ad un punto e non riuscire a fare passi da nessuna parte. E’ molto frustrante. Sono in balia di me stessa, mi sto sabotando. Non lo accetto. Accetto che il mio corpo voglia dirmi qualcosa, che voglia farmi notare che le cose sono troppe e sto sottovalutando problemi che mano a mano mi ripresentano il conto.

Il mio pensiero sarebbe di ritornare  fare psicoterapia, ma non ho proprio la possibilità finanziaria.

Nei prossimi giorni deciderò come impostare la cosa.

 

Baci

Vola in alto dolce Wide

Questa mattina è volata in cielo Wide.

Non ci sono parole per spiegare il sordo dolore che provo. Avevo cominciato a leggere il suo blog anni fa. La sua lotta, la sua ironia, il suo carattere tosto.
E’stata un esempio.

Grazie Wide, per avere comunicato una forza che tutti dovremmo imparare ad avere in circostanze dure. Grazie per i tuoi post mai cupi, sempre luminosi.

Spero tu possa volare alto… nella pace, nel sole e nella serenità.

Grazie di tutto Wide… per me ce l’hai fatta!

Paika

Quanto tempo…

Eh si… ne è passato di tempo. Latito per un pò, per trovare me stessa e poi ritorno qui…

Ho fatto un percorso per guarire la mia anima dalle brutte cose che ho vissuto e, posso dirvi una cosa?  Non vedo l’ora che venga Natale. Ho Natale nella mia mente… Ho voglia di sentire quell’atmosfera che l’anno scorso ho evitato con molta attenzione. Sono tornata me stessa? Chi lo sa! Per ora mi dedico a questo bellissimo desiderio Nataloso. 

Ho qualche problema al lavoro. 720 dipendenti sono stati ceduti ad una società che ora sta cambiando in peggio le nostre condizioni di lavoro. Comincierò a lavorare fino alle 20 e la cosa non è facile quando la anni i miei ritmi erano regolati su turni di lavoro “normali”.  Ma almeno ho ancora un lavoro.  Con Lui va decisamente meglio: le grandi incomprensioni sono state risolte e anche lui fa parte dei miei piani di Natale. 

Caspita questo pensiero di festa riprende forza 🙂  ho voglia di andare all’Ikea a comrpare i biscotti allo zenzero! Si ragazzi, sono un po’ fuori…  ma meglio così. Preferisco una sana pazia ad una normalità triste e noiosa!

Paika è tornata

Bacini e buon Natale a tutti!!

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14 Maggio 2013

Ciao Papà,

è passato un anno. Alle 16 di un anno fa, mi dirigevo verso l’ospedale con una collega, dopo che la mamma mi aveva avvisato che ti portavano alla rianimazione di Bollate. E’ quasi passato un anno dalla tua morte. E’ tutto così strano. Avrei dovuto andare alla tua messa questa mattina, avrei dovuto venire al cimitero questo pomeriggio, per ricordarti che ci siamo ancora, che ti penso, che non eri solo e che non lo sei neppure ora.

Ma invece sono chiusa in casa. Lui è uscito di casa questa mattina e non ricordava che non avevo le mie chiavi, e così il giorno dell’anniversario della tua morte, sono costretta a rimanere in casa e non posso fare nessuna delle cose che avrei voluto fare. Questa giornata che doveva essere un ponte con te ed il tuo ricordo, è un giorno inutile in cui l’unica cosa che posso fare è giocare con Photoshop ed immaginarti in un paradiso come quello del film “Al di là dei sogni”. Ti immagino così, che ti allontani dalla tua nuova casa e scappi nel parco con Ilnero, il tuo adorato gatto, e vi rincorrete giocando.

Ti penso tanto papà. Ogni volta che la vita mi sembra dura, o che al contrario c’è molto da ridere, ti penso e cerco di condividere con te la tristezza o la felicità. Avremmo potuto essere un padre e figlia con un rapporto migliore, ma abbiamo preferito l’orgoglio e la lite, e credimi, nell’ultimo anno ho avuto modo di rifletterci parecchio. Eri un grande papà.. io sono molto simile a te, con i pregi ed i difetti. Ti somiglio tanto… a volte mi fa rabbia ma a volte ne sono fiera e sento che vivi dentro di me. Ti voglio bene papà… Divertiti anche per me, li dive sei ora! Ti abbraccio forte… Paola

 

Aldila'deisogni

Sono passati 8 giorni dal litigio, non sono incinta e questo è il sospiro che cito nel titolo del post. Ho una scelta da fare però, una scelta che ormai è li, come una parola quando è sulla punta dell lingua e che stenta ad uscire. La mia scelta ormai è fatta e parla di rinuncie e di passi indietro. Ho archiviato la ricerca di un bimbo, ho deciso di ricominciare, perchè mi merito qualcosa di più che una relazione totalmente lontana da quello che cercavo. Molte volte ho desiderato andarmene e avevo già manifestato il malessere che stavo vivendo. Non è mai stato facile mettere in pratica questi pensieri.

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Un anno fa entrava in ospedale. Abituati come eravamo, ai suoi ricoveri, non ci rendevamo conto che sarebbe stata l’ultima volta che usciva da casa. Poi, non era nemmeno un’emergenza. Era un controllo, giusto per dosare un farmaco del tutto innocuo. Poi.. vabbè… se leggete questo blog da un pò, conoscete il post “14 Maggio 2012”.  Sapete come andò.

Da Novembre sono sparita. Ho cercato di ricostruire la mia vita, spaccata dalla perdita di mio padre, dalla gravidanza non andata bene e dalla consapevolezza che non avrei mai avuto un figlio. Non è stato facile continuare a vivere la mia quotidianità. Ho indossato un sorriso, ed ho continuato la mia vita, fingendo di essere forte come una roccia. Ma era chiaro che non lo ero. Ho cominciato ad avere attacchi di ansia, ogni tanto momenti di apatia. Poi sono cominciati i disturbi classici di chi somatizza l’ansia. Poi periodi di totale serenità…. e di nuovo ansia. Ci sono delle giornate dove ho amato la solitudine, uscendo, andando al cimitero a trovare mio padre e portargli fiori, incollargli una caramella al marmo del loculo, raccontargli qualche novità, e poi salutandolo, mi incammino verso in parcheggio, pensando a cosa potrei fare in un pomeriggio in solitaria. Sono stata al cinema a vedere film in 3D, poi dal parrucchiere e a passeggiare mangiandomi un gelato. A volte l’indipendenza e la consapevolezza che posso fare cose anche da sola, mi rende più forte e le cose fatte hanno un gusto diverso. 

A volte sono molto preoccupata. A volte rivivo dei momenti vissuti mesi fa.. cose che mi angosciano molto. Affronto questi argomenti con il mio psicoterapeuta, e quando sembra che i demoni siano vinti, ecco che un paio di sogni fanno riafforare le emozioni represse.  Così torno nella fase di ansia.  La data del “parto mancato” è passata. Era il 17 Aprile. Il giorno dopo mi sentivo più leggera, come se un peso mi si fosse levato dal cuore.  < Va bene così > mi dico < va bene anche senza figli, non sapevo che sarebbe andata così… ora devo andare avanti, concentrarmi su altre cose >.

Fatico a trovare interessi. Mi sento intorpidita e spaventata per il futuro. La morte, la sensazione di perdità e la paura di perdere anche mia madre, per motivi futili come un raffreddore o un male alla spalla. Ma daltronde, mia madre non è Highlander, la vita prima o poi me la porterà via. Ma la mia mente mi ossessiona.   Si, non è facile, ma ho deciso di chiedere aiuto allo psicologo, per farmi “tirare su”. Sto facendo un percorso che sarà lungo, questo lo so. Ma ogni volta dovrò scavare nelle mie emozioni, nei miei pensieri, per capire e guarire. Voglio tornare ad avere il sorriso vero sul volto, voglio togliermi questi falsa serenità che indosso ogni mattina e fare progetti per il futuro che vadano oltre all’arrivare a sera. Voglio guardare lontano, riuscire a ridere ed a cantare, non avere paura di rimanere nel silenzio perchè questo rischia di schiacciarti. Voglio essere io…Paika, e ce la sto mettendo tutta. Ogni tanto un tranquillante, un progettino a breve termine, ma qualcosa di è spezzato e non basta della colla per rimetterlo insieme. Ci vuole del duro lavoro per ricominciare a credere nella vita….  tornare ad essere se stessi…

Buona notte a tutti…

 

Paika

Mamma mia che alti e bassi vivo in questo periodo. Sono esausta. La psicoterapia a volte è alleviante, a volte è un bombardamento di emozioni e pianti. Non salto nemmeno una seduta però. So che tutto quello che vivo in quei 50 minuti è tutto utile, ma a volte però è davvero molto tosto. 

Il pollice ha smesso di ballare quando ho diminuito nettamente la dose di caffeina giornaliera 😉  chiaro no? Ad ogni modo dopo un week end in ripresa dall’influenza, da ieri di sono nuovamente dentro. Un po’ di tosse, febbre e dolori articolari davvero forti. Eccomi quindi nuovamente a casa. Questa volta non mi faccio autodiagnosi su internet per i dolori… meglio evitare. Se continuano vado da un reumatologo, o ortopedico… o neurologo… o psichiatra…  J bhè già ci vado.

Lunedì sera ho giocato a beach volley. No, non in un videogioco, ma in un campo vero! Eravamo 8 colleghi. I miei 42 anni si sono sentiti il giorno dopo perché lunedì ero una giocatrice agonista, a parte alcune cadute.

La sabbia era umida, si gioca a piedi nudi, in tenuta da ginnastica, ma io ero in tenuta da Pilates. Ho visto un video che Lui, che lavorando con me è anche mio collega e giocava con noi, ha girato  emi sono rivista.

Ragazzi… ma sono una botte…  nel senso che non ho più il girovita…  ma dov’è finito??  L’anno scorso l’avevo! Giuro! Era più o meno sotto le costole e sopra le anche. Ora invece c’è una linea dritta, anzi, davanti viene in fuori. Il seno è enorme… il sedere è moscio…  “non può essere…” ho pensato.

Non potevo essere davvero io quella donna fagottino. Sono alta 1,63…  porto sempre i tacchi quindi sembro sempre oltre i 1,75. Il mio peso? Ho smesso di pesarmi da dopo l’aborto. Ero dimagrita per via dell’ansia depressiva. Non mangiavo ero davvero a terra. Poi ho ripassato una fase – mangio e mi consolo – che ha fatto lievitare nuovamente il peso e ha fatto scoppiare due paia di pantaloni durante l’abbassamento classico per “allargarli un po’ “. E così ho capito che devo fare qualcosa, che non sia solo il piangermi addosso. Vuol dire, ok faccio walking pilates, pilates, ma poi non vale abbuffarsi come una fogna.  Devo studiare una strategia, un piano per cominciare fare sul serio.

E così ora rifletterò su come mi rimetterò in forma…  sia emotivamente che esteticamente..  e fisicamente mannaggia all’artrosi…   🙂

E’ da un po’ che latito. Avevo bisogno di ossigenarmi… (si mi sono anche schiarita i capelli…. 🙂  ) e staccarmi da tutto quello che sta accadendo attorno a me. Ve ne farò un riassunto.

Come sapete, ho perso il papà,  ho perso un bim…  no diciamolo in modo diverso: la mia gravidanza si è interrotta alla settimana settimana. E’ come avere avuto un ritardo di 19 giorni… mi è capitato in passato. La cosa brutta è che non potrò avere figli…  inutile tentarci, non porterebbe a nulla, il medico è stato chiaro.

Questo mi ha portato a sbarellare. Ansia, panico, paura ad uscire da sola, ansiolitici….  Per fortuna il mio ex psicoterapeuta mi ha ripresa al volo e l’equilibrio è ritornato. Quasi come prima. Ogni tanto ho dei momenti di tristezza o di silenzio. Però ho ripreso a ridere alla grande. Soprattutto al lavoro, dove mi distraggo molto.

Accade paerò che due persone attorno a me, un cugino, e la ragazza di un altro cugino, siano sbroccando (dando i numeri) Il cugino più grande di secondo grado, sposato dal 2009, ha scoperto che la moglie lo ha più volte tradito. Lui ha reagito con fare inglese…  no, direi di no… Ha cercato 3 volte di impiccarsi e di dare fuoco alla casa… Ora è ricoverato per il 3 trattamento sanitario obbligatorio.. Io cerco di dare coraggio a sua madre, consigliandole un sano distacco perchè nel momento più duro lui ha detto cose terribili… ma erano sicuramente modi di attirare l’attenzione.

Nello stesso periodo a un paio di settimane di distanza, ha cominciato a dare di matto..  liti con mio cugino, fino a mettergli le mani addosso.  Sono entrambi sotto i 30 e mio cugino è presissimo di lei. E si sta prodigando per farla rinsavire. La cosa però è degenerata. Lui dopo aver preso calci e pugni durante uno sfogo di lei, ha detto basta ed è andato a casa. Lei durante la notte ha tentato di tagliarsi le vene… fortunatamente con metodi non convenzionali… provocandosi ferite che non portavano allo scopo. Il giorno dopo mio cugino, che per pigrizia chiamerò Cugio (in realtà ci chiamiamo davvero così) l’ha scarrozzata di qua e di la per cercare uno psichiatra dove attualmente lei è in cura.  Sono preoccupata… sembra ci sia un’epidemia di tentativi di suicidio, o quantomeno di grida di attenzione.

Qualche settimana fa, andando a trovare mio padre, al cimitero andavo a passo lento. Come spesso capita a chi deve fare quasi un chilometro dall’ingresso al punto dove c’è il proprio caro, guardavo le lapidi e leggevo l’età, e le dediche e le frasi scritte sul marmo. Ho visto molte persone giovani, molto giovani…  e ho visto il paradosso. C’è chi è volato via,  ed era presto, troppo presto… non aveva fatto in tempo a vivere e provare tutto… ma la vita, a volte molto ingiusta, ha dato un soffio e delle persone sono volate in cielo. C’è invece che odia la propria vita, perchè si ha paura di stare da soli si rischia di volare in cielo prima del dovuto. Passione? destabilizzazione? Squilibri?  o semplice vigliaccheria? non sono riuscita a dare una risposta. Certo è che, non stare davanti alle esperienze pesanti ma sicuramente risolvibili o quantomeno situazioni cui si potrebbe uscire, è da vigliacchi. Hai un problema? un grosso problema?  chiedi aiuto, ma non farti del male o non tentare di ucciderti… parlane, no?

Quella camminata mi ha fatto riflettere. Quelle foto, quelle vite… era tutto sbagliato..    per me la visione dei problemi, è cambiata. I problemi insormontabili non sono dei cuori spezzati, con tutto il rispetto per il dolore che si prova quando si soffre per amore.

Forse ho perso il mio romanticismo.. magari va di moda fare gesti così assurdi…  o forse dietro ci sono altri problemi…  ma daltronde chi non ne ha?

Con la psicoterapia dovrò andare avanti ancora un po’, un bel po’ credo, e impatterà non di poco sulle mie finanze. Ma ne ho davvero bisogno, e non potrei farne a meno al momento. Voglio tornare ad essere me stessa. E così tra lavoro, psicoterapia ed il ritorno alla routine, eccomi qua.  Un’influenza che ha preso la gola.. i giorni a casa ed oggi sono ossessionata da un pollice che si muove da solo… si lo so saranno tic nervosi, ma mi fa una paura assurda..  il pollice sinistro, si muove esattamente come quando la palpebra balla… il blefarospasmo lo conosco, il pollice spasmo no… quindi la news della settimana è che mi sto immaginando tutte le possibili cause.. e internet non aiuta. Sono sicura che centra il caffè o la cervicale… o il caffècervicale, tutt’attacco..

Magari centra con il Pilates che pratico due volte a settimana. Nei Push up, su sta appoggiati sui polsi e le ginocchia (nella fase per gli imbranati non si sta sui piedi) e si sforza parecchio. Magari ho sforzato ed ho una tendinite…  Ieri l’ho buttato li alla mia dottoressa, tra un osculazione ai polmoni ed alla gola, le ho accennato molto superficialmente accusando il caffè e lei ha detto che più che il caffè è che io sono nervosa. E’ quello che volevo sentirmi dire, ma oggi il pollice mi tiene compagnia nella sua danza (si ho bevuto caffè e forte a giudicare dallo stato di nervosismo che provo) e mi terrorizza.. l’ho filmato… non posto il video perché mi sembrerebbe comico, ed in parte lo è… peccato che io sia un’ipocondriaca da combattimento.  Mamma mia, vedo troppo medical drama….  E leggo troppo internet…

Va bhè… andrà via… forse quando smetterò di pensarci.

Baci a tutti!

Paika